La tradizione è una innovazione ben riuscita
“Se vogliamo iniziare a ragionare di cibo con buon senso, senza preconcetti e tentare in qualche modo di correggere il sistema globale industriale dell’agro-alimentare, “dobbiamo assolutamente sfatare un (…) luogo comune: il rifiuto a priori del passato e di tutto quello che sa di passato.” (Carlo Petrini)
Il miglioramento del presente e la costruzione del futuro non possono non tener conto del passato.
La tradizione non è ferma, essa è in continuo movimento. Ogni lavorazione, ogni produzione ogni preparazione, ma anche ogni testimonianza orale, quando vengono applicate da persone che hanno (come dicono i mantovani) “üsta” cioè buon senso e padronanza del sapere vengono fatalmente sottoposte a qualche tentativo di innovazione. Se la novità funziona e la collettività l’accetta diventa patrimonio collettivo e si trasforma lentamente in tradizione. Tale consapevolezza mette al riparo da atteggiamenti nostalgici e conservatori, ma mette anche al riparo dall’accettazione istantanea dell’innovazione. La lentezza, la riflessione sulle conseguenze, il confronto fra le diverse opinioni sono gli antidoti ad errori a volte disastrosi.
Musei etnografici e della civiltà contadina
I musei etnografici sono interessanti per la possibilità che offrono di cogliere l’evoluzione nel tempo delle tradizioni.
Le testimonianze della memoria mantovana si conservano nel più importante Museo Etnografico della Lombardia a San Benedetto Po (Museo Civico Polironiano: 11.000 oggetti e documenti) e in altri minori della provincia, ma anche e soprattutto nelle persone che spesso hanno contribuito fattivamente alla costituzione di quelle Realtà museali ed espositive, oppure alla raccolta amorevolmente curata di tutto quanto è reduce di un passato violentemente e drasticamente abiurato da un modernismo prevaricante e falsamente razionale.
Qui ci si limita a ricordare uno di quei “Musei contadini” allestiti all’interno di Aziende agricole produttrici o trasformatrici dei prodotti alimentari che risultano significativi.
Museo Civico Polironiano
P.zza Teofilo Folengo 22 San Benedetto a Po
martedì, giovedì e sabato dalle 8 alle 13
telefono +39 0376 623093
Corte Valle San Martino, di Claudio Mezza e C.
Via Valle San Martino, 30/a – Moglia
Tel. e fax 0376 557943
cortevallesanmartino@alice.it
Oltre ad allevare maiali e produrre insaccati secondo la tradizione, Claudio Mezza ha allestito un piccolo ma completo ed esauriente museo che dice tutto sulla macellazione del maiale come si faceva e si fa ancora nelle campagne della Bassa mantovana. Claudio accompagna e spiega, con sapiente competenza ed amore, un’arte che egli stesso ha imparato dal padre e dal nonno.