Formaggi e vini
FORMAGGI
PARMIGIANO E GRANA PADANO
La provincia di Mantova rappresenta un caso unico. Il Po la divide in due: a sud si produce il Parmigiano Reggiano a nord il Grana Padano. I caseifici della bassa sono circa una ventina, altrettanti sono quelli del nord con quasi sei milioni di quintali di latte lavorato. È quindi un comparto importante di tutta l’economia mantovana. Ma l’eccellenza di questi due formaggi va al di là della valenza economica, proprio in relazione al fatto che diventano elementi fondamentali della gastronomia e della cultura alimentare mantovana.
Prodotti simili fra loro ma unici e inconfondibili. La forma ha una sua precisa dimensione e un suo peso, che si aggira intorno ai 35 kg, che si è definita nei secoli. Formaggi da stagionare e con una maggiore stagionatura, peraltro possibile in idonei ambienti, il gusto varia e magari si raffina. Formaggi a pasta dura si usano anche grattugiati, il famoso cacio sui maccheroni, e con ciò esaltano le minestre così condite. Ma costituiscono anche la degna conclusione di un pasto: una “puntina” di grana o parmigiano reggiano, magari con un po’ di mostarda, dà piacere ulteriore alla buona tavola
GRANA DEI PRATI STABILI
Il prato stabile è una particolare coltivazione di specie erbacee spontanee che non viene mai avvicendata con altre colture: Non viene né arata, né seminata, ma solo sfalciato e concimato con letame.
Questa gestione permane per decenni, secoli ed anche millenni. La presenza di tali Prati è legata alla particolare conformazione del territorio. L’area terrazzata che circonda il Mincio dalle colline Moreniche fino a Mantova, li ha formati per un processo naturale a partire dall’era post-glaciale.
La composizione floristica comprende graminacee per circa il 70% e leguminose per il 30%. Le operazioni colturali annuali sono molto semplici ed omogenee e consistono in:
-fertilizzazione con deiezioni organiche (letame soprattutto) durante l’inverno,
-erpicatura primaverile, e rullatura,
-irrigazione a scorrimento (1-2 volte alla settimana)
-sfalcio e fienagione.
Sui prati stabili di norma non viene effettuato alcun trattamento chimico, né diserbante né antiparassitario.
I Prati stabili sono una risorsa per tutto l’ecosistema, oltre ad offrire un grande valore paesaggistico ed estetico.
Non è solo il suolo ad arricchirsi, i prati stabili sono infatti una risorsa per tutto l’ecosistema.
All’elevato numero delle 60 specie erbacee che si trovano in un metro quadrato di prato, rispetto alle 20 in un comune medicaio, segue un’importante biodiversità faunistica: il prato infatti fornisce cibo e rifugio per piccoli mammiferi di diverse specie e questi, a loro volta, forniscono nutrimento per numerose specie di rapaci diurni e notturni.
Dal latte di mucche alimentate con questo fieno si produce un grana che ha particolari qualità organolettiche e non richiede l’uso di conservanti: a differenza del Grana Padano prodotto con mangimi convenzionali e che richiede l’aggiunta, come conservante/coadiuvante, di Lisozima un enzima estratto dall’albume.
La Condotta Slow Food di Mantova sta operando affinché venga eletto Presidio Slow Food.
I VINI MANTOVANI
A sentire dire “vino mantovano”, anche i meno esperti pensano subito al Lambrusco mantovano, famoso e
così tanto apprezzato per la sua facile beva, secco o amabile, dall’inconfondibile schiuma più o meno
evidente, dal profumo di frutti rossi, ciliegie, amarene, fiori maturi e talvolta spezie. Il suo colore è un rosso
rubino anche con riflessi purpurei. C’è da specificare che il Lambrusco mantovano DOP si divide in due
denominazioni: il Lambrusco Mantovano DOP Oltrepò Mantovano e il Lambrusco Mantovano DOP
Viadanese-Sabbionetano. Il primo è prodotto nelle zone di Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Moglia, Quistello,
San Benedetto Po, Revere, Poggio Rusco e Sermide, mentre il secondo nelle zone di Sabbioneta e Viadana.
Ulteriori denominazioni sono Quistello IGP, Sabbioneta IGP, Provincia di Mantova IGP, Alto Mincio IGP e
Garda Colli Mantovani DOP. Quest’ultima denominazione interessa la zona vitivinicola delle colline
moreniche, caratterizzata da rilievi che arrivano ai 200 m. slm con un clima mite e ventilato grazie alla
presenza del Lago di Garda e con temperature estive abbastanza alte. Le colline moreniche comprendono i
comuni di Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Monzambano, Ponti sul Mincio, Solferino e Volta Mantovana.
I vini qui prodotti sono molto conosciuti ed apprezzati, e molte cantine hanno ottenuto riconoscimenti per
le produzioni di Merlot, Cabernet, Sauvignon, Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Grigio. Andare per cantine
a Mantova non è “solo” un’esperienza di degustazione ma anche un viaggio nel cuore delle campagne e
delle colline mantovane, pronte a regalarci momenti di pace e relax oltre che di piaceri enogastronomici.